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CLASSICS SPECIAL

 

PROCESSION  'Frontiera'  (Help, 1972); 'Fiaba (Fonit Cetra, 1974)

Il nostro viaggio a ritroso nei suoni e nel tempo oggi fa tappa nella magicka Torino, città nella quale nella prima metà degli anni 70 operava una valorosa corazzata progressive: i Procession.  Gruppo rivelazione del festival di Gualdo 1972, i Torinesi esordiscono nel medesimo anno con "Frontiera", un concept che affronta il delicato -e sempre attuale-  tema dell'immigrazione. Si tratta di un grande LP, un eccellente delirio elettrico con deliziosi momenti di estasi acustica. Ottimo il lavoro svolto dai 2 chitarristi, capaci di far ruggire le chitarre e di carezzarle dolcemente come nella bellissima "Città grande". Tagliente ed espressiva, ma mai esasperata, la voce di Gianfranco Gaza come si evince nella commovente "Anch'io sono un uomo", sicuramente una delle composizioni più belle dell'album, impreziosita dal mellotron di un componente dei Raccomandata Ricevuta di Ritorno. Superbo l'intro hard-freak di "un mondo di libertà", capace di rivaleggiare con buona parte dell'hard britannico degli anni '70. E che dire delle martellanti e sfavillanti chitarre contenute in "Un'ombra che vaga?" Non vi piacciono? Beh, allora state leggendo la rivista sbagliata!

Più tipicamente progressive è il secondo album, Fiaba, che vede la line-up del gruppo molto rinnovata. La formazione Torinese sopravvive alle defezioni di Marcello Capra (chitarre), Angelo Girardi (basso) e Giancarlo Cappello (batteria). I due superstiti Gianfranco Gaza (voce) e Roby Munciguerra  (chitarre), rinunciano ad una seconda chitarra e optano per il sassofonista / flautista Maurizio Giannotti. Mentre il nuovo bassista e il nuovo percussionista sono rispettivamente  Paolo D'Angelo e Francesco Froggio Francica. Il suono di questo secondo lavoro (anche questo è un concept album) è decisamente più maturo. Il gruppo abbandona quasi del tutto le partiture hard in favore di un suono più elaborato, caratterizzato da arrangiamenti di buon gusto e mai banali. Se proprio devo trovare un limite a questo disco (impresa assai ardua, credetemi) è nella prestazione del cantante che non emerge pienamente come nel 33 giri d'esordio. Probabilmente il registro vocale di Gianfranco Gaza era più adatto alle sonorità di stampo hard che non a quelle progressive. Il risultato comunque è più che dignitoso. L'apertura del disco è affidata ad "Uomini di vento": una radiosa melodia squarciata da un sax dirompente con inusuali  percussioni esotiche, superba -come al solito- chitarra e flauto vellutato. Una delle composizioni migliori del rock favolistico Italiano. Esempio del nuovo corso intrapreso dalla band è l'eccellente traccia intitolata "Un mondo sprecato". Anche in questo disco ci sono degli ospiti d'eccezione: Ettore Vigo dei Delirium e Silvana Aliotta dei Circus 2000.Questa ultima è responsabile, grazie alle sue superbe qualità vocali, dell' emozionante finale di "C'era una volta". Mentre l' impalpabile melodia di "Notturno", caratterizzata da un' atmosfera rarefatta, rappresenta l'ennesimo esempio della personalità raggiunta dall'ensamble Piemontese. Purtroppo, dopo questa prova, sui Procession cala il sipario, il gruppo infatti si scioglie, Gianfranco Gaza si unisce agli Arti e Mestieri e con la formazione di Beppe Crovella (oggi stimato producer), incide nel 1975 “Giro di Valzer per domani”. Segnali degli altri ex Procession arrivano nel 1978, quando Marcello Capra incide l’album solista “Aria mediterranea”, a quanto pare coadiuvato da altri ex componenti del gruppo madre. Non avendo mai ascoltato questo disco, non mi permetto di esprimere un giudizio, non sono come certa gente che recensisce dischi che non ha mai sentito. A un quarto di secolo dallo scioglimento, e dopo che ormai quasi tutto il panorama prog Italiano è stato rivisitato dalle ristampe, i due lavori del complesso Torinese non mostrano alcun segnale di cedimento, e laureano, a pieni voti, i Procession come una delle band più valide dell’irripetibile stagione dei Seventies Italiani. (Danilo Romeo)

si ringrazia per la collaborazione www.andromedarelix.com

                        

                                                                         

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