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METAL WORLD REWIEW

 

 

 

STYX  ‘BIG BANG THEORY’

(Frontiers/Self)

(


Non il solito cover album

Come sono lontani, 1983 circa, quando gli Styx, con l’ambizioso e pasticciato ‘Kilroy Was Here’, sorta di opera concept, affermavano categoricamente di voler fuggire dal rock. In questi quattro lustri abbondanti, gli Styx si sono sciolti e riformati varie volte, con rimpasti della line up anche significativi, producendo album qualitativamente a fasi alterne. Oggi li ritroviamo alle prese addirittura con un album che vuole omaggiare il rock, ma alla loro maniera, quindi con arrangiamenti più pomposi e meno sintesi, quasi un voler capovolgere il concetto stesso di rock.

Il repertorio è stato selezionato con cura, in pratica una sfilza di classici incontestabili, ed è quindi impossibile trovare difetti. Le cose migliori mi sembrano ‘Can’t Find My Way Home’ dei Blind Faith, quattro minuti di perfezione assoluta, ‘A Salty Dog’ dei Procol Harum, cugini britannici degli Styx, gradevole anche il lifting di ‘Manic Depression’ di Jimi Hendrix, la rilettura di ‘I Don’T Need No Doctor’ (Humble Pie), ‘Wishing Well’ dei Free e l’ottima ‘Find The Cost Of Freedom’, spulciata dal repertorio di Crosby, Stills, Nash & Young. In chiusura l’autocitazione di ’Blue Collar Man’, in una versione acustica che non convince. Nel complesso, buona l’idea, a singhiozzo il risultato finale.

(Gianni Della Cioppa)

 

website : www.styxworld.com   

          

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