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METAL WORLD REWIEW

 

MASI - ETERNAL STRUGGLE (Lion Music)

Conosco poco la precedente attività dell’etichetta finlandese Lion Music, ma le sue uscite degli ultimi mesi denotano passione e - soprattutto - grande occhio nelle scelte! Dopo il ritorno di James Byrd e una raccolta dei fenomenali Baltimoore - obbligatoria per chi non riesca a trovare i primi due capitoli - esce anche "Eternal struggle", nuovo capitolo del veterano Alex Masi, validissimo concentrato di hard/heavy chitarristico, chiaramente basato sul verbo dei Rainbow e di Malmsteen e quindi derivativo, ma ben suonato, ben cantato e - vero discriminante nel genere - dotato di bei pezzi, come "All I want", "On and on", "Lost in the city", "Caught in the middle" e la cover di "Blue morning blue day" dei Foreigner, bene interpretate dal singer Kyle Michaels, tanto che forse ci troviamo di fronte al miglior disco di Alex Masi dai tempi del piccolo classico "Downtown dreamers" - a proposito, a quando una ristampa in cd ? Lasciate il buon vecchio Malmsteen a perdere tempo a rincorrere cantanti - di questi giorni è una sua delirante intervista in cui spara a zero su tutti, compresi i Deep Purple, colpevoli di avergli preferito Steve Morse!!! - e se siete in cerca di hard rock vecchio stile fidatevi di Alex Masi.

ascoltate alcuni clip in anteprima...(Courtesy of Lion Music)gli altri brani :Intro
Crow Heaven's Corner
All I Want
Lost in the City
Wheel Rolls On
Blue Morning Blue Day
Caugt in the Middle
Black Flames Allure
On and On
Highway to Nowhere
Writing on the Wall
Excerpts from a Random Horizon

 

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PROJECTO - CROWN OF AGES (Underground Symphony)

Il secondo capitolo dei liguri Projecto esce dopo un lungo periodo di gestazione ma non delude le aspettative: chi li conosce e ha già apprezzato il loro debutto omonimo o i loro molti demo, con i quali si sono fatti conoscere sia all’Italia che all’estero in tempi in cui suonare power metal non era certo di moda, non sarà certo deluso da "Crown of ages", un concept dove il gruppo mette in mostra non solo ottima tecnica, ma anche capacità di scrivere pezzi davvero convincenti, che difficilmente escono dai confini del power metal di scuola Gamma Ray - tolti alcuni efficaci inserti tastieristici più vicini ai Symphony X - ma che certamente faranno strage tra i fan del genere, su tutte l’opener "Heart and steel", poderosa cavalcata speed, o la più melodica "Fight in the sky", possibile singolo di sicura presa per chi ama i gruppi citati o anche gli Stratovarius. Dischi come questo contribuiscono a rafforzare la credibilità internazionale del metal e del rock italiano.

SILENT SCREAM - SILENT SCREAM (Demo CD)

Giovane gruppo metal del padovano, i Silent Scream sono partiti col piede giusto costruendosi nel giro di pochi mesi una solida reputazione live nel Veneto, suonando spesso e in diverse città, e impressionando sempre positivamente grazie anche alle doti di showman del singer mascherato, memore a tratti del Freddy Mercury dei seventies, altre volte di Alice Cooper o di King Diamond. Il genere proposto affonda le radici nel metal più elaborato e teatrale degli anni 80, con l’aggiunta di inserti tastieristici tipici delle ultime generazioni. Il risultato è sicuramente un buon punto di partenza, concretizzato nei quattro brani più intro qui presenti - ma molti altri sono pronti e vengono regolarmente suonati dal vivo. Partendo da questa prima uscita - spiccano le atmosfere sulfuree dell’ottima "A diabolical meeting" - i Silent Scream sapranno sicuramente sviluppare le idee che loro non mancano e smussare le inevitabili sbavature dell’opera prima. Vedeteli dal vivo: non ve ne pentirete.Contatti: silentscream@libero.it

VIRGIN STEELE - HYMNS TO VICTORY / BOOK OF BURNING (T&T)

Doppia uscita per i grandiosi Virgin Steele, la miglior epic metal band di sempre, che come saprete ha suscitato molte polemiche, soprattutto a causa dei contrasti tra il leader Dave DeFeis e il chitarrista originale Jack Starr. Sono già state spese fin troppe parole, lasciatemi però dire che, accanto alle nuove versioni dei brani dei primi due album - mai stampati su cd - contenute su "Book of burning" assieme a nuovi brani composti con Starr prima della nuova rottura, sarebbe stato bello avere la possibilità di avere su cd anche le versioni originali, senza dover ricorrere ai costosi vinili d’epoca. Purtroppo DeFeis non la pensa così e pare quindi che le ristampe delle registrazioni originali curate da Starr e contenenti molti brani non presenti su "Book of…" non vedranno mai la luce. Peccato! Le nuove registrazioni sono sicuramente superiori, specialmente "Redeemer" e "Children of the storm" che testimoniano le doti compositive di DeFeis anche ad inizio carriera; l’uso dei sontuosi cori e tappeti tastieristici cui i VS ci hanno abituato negli ultimi anni arricchisce canzoni splendide anche nella più grezza registrazione dei primi anni ’80. "Hymns to victory" è invece un’uscita molto meno interessante, contiene infatti una specie di storia del gruppo, raccogliendo qua e là brani significativi da "Noble savage" all’ultimo "House of Atreus II: Wings of vengeance". Questo secondo cd è chiaramente destinato ai soli fan, desiderosi di avere le inedite "Saturday night" - trascurabile - e la bellissima "Avalon", oltre a versioni remixate e remasterizzate. Il limite di un solo cd chiaramente si fa sentire, e la raccolta è tutto meno che esaustiva, anche se risentire gemme come "Emalaith" è sempre un piacere; nonostante la qualità della musica, viene da chiedersi il perché di un’uscita come "Hymns…", mentre i VS continuano a rimandare l’uscita - o anche la registrazione dell’annunciato doppio live, sicuramente più interessante e più celebrativo della solita raccolta con due inediti.

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VISION DIVINE - SEND ME AN ANGEL (Atrheia Records)

Se un solo disco dei Vision Divine, anche se ottimo come il debutto, poteva ancora essere descritto come "tre dei tizi dei Labyrinth, più il cantante dei Rhapsody e un altro bassista" il nuovo "Send me an angel" è destinato a chiarire che i VD sono una vera band e sono dotati di una propria chiara identità. Certo punti di contatto con i gruppi citati ce ne sono, soprattutto con i Labyrinth, in questo caso i meno conosciuti Labyrinth del primo album "No limits" - meno immediati e più coraggiosi dal punto di vista della scelta dei suoni rispetto ai dischi successivi - ma la qualità dei brani e soprattutto la volontà di slegarsi dallo speed metal melodico fanno di "SMAA" un disco davvero grandioso, in grado di dare lezioni a tutti gli osannati gruppi power tedeschi. Al top della produzione per quanto riguarda la scena metal europea.

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Rewiew by Enrico Della Rovere

                                                                           

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